30 maggio 2006

PLIN PLON




Tornato dalla Corea do una scorsa al blog.
Ci trovo confusione e caciaroneria. Una classe di talentuosi fanfaroni. OK, questa è la materia che abbiamo, si chiama fumetto italiano.
In corea ho incontrato molti autori, alcuni piuttosto interessanti. Si sono rimboccati le maniche e stanno creando una nuova realtà. Attorno a Kim Dae Joong e Sai comics si sta creando una scuola pari, come potenza, a quello che Chris Oliveros ha fatto con i canadesi di Drawn & Quarterly.
Parlare di realtà, storie autobiografiche o con taglio storico o "simil giornalistico". Una linea forte e definita. Nascono storie magnifiche e visioni personali.

La cosa che trovo molto bella è questa volontà di stare uniti, vicini. Di fare gruppo.

La cosa che trovo penosa è il taglio da melodramma che trovo negli scritti nostri. Qui un gruppo è una setta. L'insulto si chiama provocazione, un progetto diventa una cospirazione.

Questa cosa annoia chi non è addetto ai lavori. Lasciamo da parte gli onanismi OK? Va bene il laboratorio delle idee ma non ci si impone sugli altri a urla.

I disegnatori che ho incontrato mi hanno insegnato cose bellissime. Una è questa.
"La visione asiatica del fumetto, igor, lo devi capire, è che si racconta velocemente e bene. Un autore deve fare le sue seicentoventi pagine in un anno e poco più; qui facciamo cosi"'.

Questo mi dice Kim Dae Joong a tavola. Se fossero tavole tirate via e senza cura annuirei e penserei che vediamo lo storytelling in maniera diversa. Ma sono tavole di una bellezza notevolissima. E considero che qui da noi ci si perda in fumosità e rissosità inutili.

Autori. Rimbocchiamoci le maniche, ci si aspetta grande racconto. Hop.

Da oggi poi si riprende con ARGENTO!

grazie.

3 commenti:

igort ha detto...

Un grande. La sua ricerca di semplicità è ancora una grande lezione per il fumetto di oggi.

igort ha detto...

In francia le cose sono diverse. Per questioni di proporzioni.
E poi gli stronzi sono dappertutto, non è questo.
I gruppi d autori qui in francia sono numerosi e le visioni sono tante e differenziate. Ma ci si pone poche domande sul fumetto in generale, a causa del fatto che, contrariamente a quanto accade da noi, qui si pubblica tutto e troppo. Se vuoi ne parliamo; ma pêrché hai imbucato in questo post? Ti ho visto per puro caso.

Anonimo ha detto...

Igort, sei veramente il massimo. Prima preghi di attaccare le idee e non le persone, poi ci dai il buon esempio elargendo un bel << gli stronzi sono dappertutto >>.
Tornando ai francesi: e´chiaro secondo me che i manga si facciano sempre piu´spazio, e´fumetto commerciale che viene prodotto per il grande pubblico, spesso adolescente, e soprattutto viene pubblicato in quantita´industriale. I giapponesi sono veramente prolifici. In Europa si contrattacca o con idee molto tradizionali oppure con materiale autoriale costosissimo e quasi sempre sotto il livello di un buon romanzo medio. Non raccontiamoci delle storie: e´come dici tu, il livello del racconto deve alzarsi, si deve dire veramente qualcosa e saperlo raccontare.