24 luglio 2009

parole spicciole in ricordo di un uomo che non c'è più

Quando muore qualcuno che si è amato non ci sono parole ma solo ricordi che vengono a galla, quasi a suggellare che sono andati per sempre. Carlo è morto, all'improvviso. Se ne è andato il mio compagno di giochi, di sfide intellettuali, con cui avevamo sognato e realizzato Coconino. Mi aveva fatto tanti racconti, a sera a cena, o nei pomeriggi dopo le riunioni di lavoro, lui che era di una generazione prima della mia, mi diceva di un'Emilia popolata da bislacchi, cialtroni, artisti e narratori. Erano racconti meravigliosi, esilaranti e malinconici, che mi porto sempre dentro. Un giorno se ne avrò la forza diventeranno un libro, chissà.
Dopo un mio soggiorno recente nella steppa ucraina lo avevo chiamato e invitato a visitarla con me. "la capiresti" gli avevo detto e lui sornione sorridendo diceva "sì, sì'".
Quel viaggio non ci sarà mai. E questo a strozzare le mie speranze, a confondermi.
Coconino invece andrà avanti, in suo onore, e in onore del lavoro fatto in questi dieci anni.