10 novembre 2006
ultimi fuochi
Mentre finiscono le presentazioni e io continuo a girare come una trottola impazzita torno a Bologna di passaggio.
Frattanto tutti mi cercano. Ora, dopo mostre, presentazioni e fiere, ho solo voglia di sparire.
Di riprendere la mia routine parigina fatta di disegni e racconti e solitudine.
Ieri si è conclusa in leggerezza una tournée che mi ha portato diversi incontri memorabili.
Nella foto, a destra Giancarlo De Cataldo e a sinistra Egidio Eronico.
(foto: courtesy and copyright Perec)
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8 commenti:
igoruto sindaco di marte. quando partono le navette per l'espatrio? voglio un posto vicino al finestrino.
Ue' a Lucca ti ho soltanto sbirciato mentre disegnavi una donna delle tue. Secondo me già stavi esercitando l'arte dell"atopia" di Socrate, cioè ti eri astratto dall'ambiente ed eri anima e corpo nell'acquerello lento lento che spandevi sulle guance della signorina. Insomma, come chiedeva Berlusconi, ti ho lasciato lavorare! :-)
Però ho importunato i bravissimi Corona e Nanni.
E poi mi sono pentito di non aver chiesto un disegnino alla Giandelli. Anche lei molto atopica mentre riempiva di nero uno dei suoi mostri a fagiolo, innocui e lirici un po' come come queste figure sulla spiaggia (La Baignade, 1937) di Picasso.
L'incontro di Roma è stato eccezionale, te lo dico con tutto il cuore.
Sentir parlare insieme di fumetto, cinema, narrazione, tecnica... meglio di una lezione universitaria (per carità!), non sarei voluta essere da nessun'altra parte al mondo.
Grazie.
E ancora grazie per il disegno!
Ne vado fiera!
Federica (quella che ha fatto la domanda sui presunti attori interpellati per il film di 5)
mi fanno ridere gli occhi che ridono. felice di averli beccati.
avresti dovuto esserci alle cocoserate al cocoristorante o alla cococascina, davanti un bicchiere di cocochianti. lì si che ci si sganasciava...vero master? altro che sorrisini sotto il baffetto.
E' stata davvero una bella serata .E' rassicurante sentir parlare di ciò che ami qualcuno che si sta impegnando tanto
affinchè la qualità emerga dalla massa.
Ma è vero che Rizzoli ristamperà "In una lontana città" dopo "5" e "Appunti per una storia di guerra".Ciao e grazie per la dedica
per corto romano: confermo la ristampa di una lontana città.
le motivazioni sono molteplici.
Amo il cinema, per dirne una, e quando ti imbarchi in un nuovo progetto hai sempre l'illusione che non ti sbaglierai, che farai del tuo meglio perché venga una cosa all'altezza.
Per uno che racconta storie esistono molte spinte. La curiosità d sentire la voce di chi ti ha parlato per anni nella tua fantasia.
Peppino come parla, ha la voce roca? La parlata squillante e veloce? La risata cristallina, o sommessa?
Parlare con un attore e cercare di trasmettere la psicologia di un personaggio significa attendersi che ti ricambi dando vita, vita vera, a quel personaggio che per te si muove solo sulla carta.
E' un salto dimensionale.
Poi sono d'accordo con te, il più delle volte questo salto fallisce. Occorre molta forza e molta personalità.
Sin City si innestava su una struttura draconiana e molto finta, che appartiene al fumetto di Miller. E' un universo simile a quello di Dick Tracy se ci si pensa, in cui l'artificiale spinto alle estreme conseguenze crea maschere efficaci. La storia di 5 usa il paradosso in tutt'altro modo.
Ma l'idea di rendere simile al fumetto il film è una cosa di cui si parla. Vediamo.
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