
un libro che va in stampa è un'esperienza totale, abbacinante per il senso di insicurezza che l'accompagna di solito. Mi alzo alle sei per andare ad assistere alla "messa in macchina" e bilanciare, insieme al fido Marco, grande maestro dell'arte della stampa, l'equilibrio degli inchiostri.
Temo questi momenti perché ci si sente totalmente in balia di un caso insondabile. Come reagiro' all'effetto di vedere stampate le prime pagine? Con un senso di ribrezzo o con un senso di piacere?
Sono stagionato ed è capitato in passato che l'effetto non fosse per nulla positivo. Quando questo accade ci si abbandona allo sconforto, è un 'esperienza molto frustrante e a poco servono le spiegazioni logiche. Hai l'impressione di aver lavorato per nulla, peggio di avere lavorato male, di avere rovinato qualcosa.
Se invece l'impressione è positiva si apre uno spiraglio in quel senso di indifferenza che di solito accompagna il parto. Un'indifferenza che confina con la freddezza spaziale. Questo spiraglio non esplode in gioia ma perlomeno ti porta serenità.
Parlo di cose che non si controllano. Sono cosi' e basta, dall'alba dei tempi per me.
E' capitato, gli amici me lo hanno chiesto: "come ti senti ora che hai finito? Il libro è venuto bene?" e io li', indecifrabile anche a me stesso, a tentennare una risposta irrisolta, belando qualcosa che non riesco neppure a comprendere.
E, quel che è peggio, assistendo allo spettacolo mortificante di un punto di domanda che si dipinge nel volto di chi ti parla.
Certo, vista da li' deve essere sconcertante; magari sembra pure che mi dia aria da artista da strapazzo.
Eppure davvero non so come prenderla io stesso. So solo che una scorza di quasi indifferenza mi accompagna per un paio di settimane. Fin tanto che il libro passa di mano in mano e questo passaggio, lentamente, dissolve il senso di limbo in cui sono stato precipitato.
il limbo di alligatore a ogni modo è diventato (magia) spiraglio di serenità. Mi è piaciuto vedere l'azzurrino sulla mia amatissima carta avorio mischiarsi al grigio della grafite e al nero delle squadrature.
ora aspetto, il fiato sospeso, che il libro ancora a fogli stampati, si trasformi nell'oggetto frusciante che sfogliero' con ansia, pronto a sentire le prime reazioni di chi lo ha letto, preso, sfogliato a sua volta.