13 ottobre 2008

dniepro16 (Storia di Nicholay3)


La vita migliorava, era cresciuta la possibilità di comprare le cose che si volevano. Nicholay Incontrò una donna molto educata, era divorziata e aveva una figlia, faceva la professoressa. In breve andò a vivere da lei, nel suo villaggio, regione di Dnepropetrovsk e cominciò a lavorare in un kolkhoz. Era veterinario adesso.
Si occupava di maiali. Sapeva tutto di loro, come si crescevano, come partorivano, di cosa potevano ammalarsi.
All’epoca di Stalin la gente doveva dare ogni anno al kolkoz 300 litri di latte 50, kg di carne. 300 uova. Ogni casa, indipendentemente dal fatto di quanti ci abitavano. Lui viveva con questa donna e poteva sperare di farcela ma sua madre era sola. Non sarebbe mai arrivata a produrre tanto, neppure se lavorava durissimo per riuscirci. Nicholay era molto preoccupato per lei.
La vita allora era teribile, Poi, quando Stalin morì, nel ’53, le cose cambiarono, non c’erano più troppe limitazioni. Si ricomicò a respirare. a studiare, la gente poteva crescere e comportarsi normalente, mangiare normalmente.
Adesso era possibile comperare cibo. Di pane, che era addirittura a buon mercato, potevi comprarne quanto volevi.
Gli abiti no, quelli rimanevano sempre molto cari. Ci si vestiva da pezzenti.
Fu un periodo relativamente florido. Sua moglie dopo che stavano insieme da cinque anni ebbe una figlia da lui, ma questa era cagionevole di salute. Morì a un anno.
L’anno seguente nacque un altro figlio, che morì subito dopo anche lui. Era una maledizione.
Non ci pensarono più, a mettere al mondo dei bambini.
Le cose andavano come andavano. E sua suocera non lo apprezzava affatto. Una volta glielo disse chiaro e tondo, malgrado lui e sua figlia stessero insieme 23 anni. “Non mi piaci, non voglio nipoti da te, lasciala stare”.
Dopo poco il matrimonio andò a rotoli, lei si trovò un altro uomo.
Tornato dalla madre, stesso villaggio di un tempo, Nicholay incontrò un’altra donna, sempre divorziata, che all’epoca non è che fosse tanto frequente. Non aveva figli, lei.
“Piacere Nicholay”
“Piacere Anya”
Dopo un po’ cominciarono a vivere insieme. Sembrava andare bene e lei diede alla luce due gemelli. Ma con il tempo si capì chiaramente che non lo amava affatto. Un tradimento dopo l’altro, che non si premurava neppure di nascondere. Glieli sbatteva in faccia. In questo periodo infelice sua madre morì. Lui ereditò la casa, che mise in vendita. Viveva ancora con lei, con la sua seconda moglie. Con quella degli amanti. Anche se non riusciva a sopportarla una vita simile. Decise che era tempo di prendere aria, cominciarono i viaggi. Lontano dall’Ucraina. Mosca, Leningrado poi nuovamente nella sua terra: Odessa. Adesso, con i soldi della casa si poteva permettere cose care come una tv in bianco e nero, roba all’avangiardia. E altri bei lussi; mobili per la cucina, arazzi alle pareti, all’uso russo. Con quegli agi, tornato a casa aveva sperato che tutto tornasse come un tempo. Ma era un illuso, con Anya era proprio finita, anzi probabilmente non era mai veramente neppure cominciata.
“sparisci”.
Questo gli disse nel darlgi il benservito. E gli lasciò solo i suoi abiti, non un copeko, nulla di nulla.
E da allora gli impedì perfino di vedere i figli.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao. E' vera questa storia?

(Bonaria)

igort ha detto...

Secondo te?

Anonimo ha detto...

Sarà banale, ma questa storia sembra un romanzo. Lo so che l'hanno detto in molti che la realtà supera la fantasia, ma sorprende sempre quando incontri cose simili.No?
(Bonaria)
p.s. complimenti per Baobab. A quando il numero 4, igort?

Luc ha detto...

beh, basta guardare la faccia di Nicholay e la vedi nei solchi la sua storia. è commovente a tratti.

igort ha detto...

Incontri del genere tolgono il fiato. Quando l'ho incontrato la prima volta non capivo cosa succedeva, perché ho chiesto se potevo parlare con lui, volevo porgli delle domande e ho visto che tremava e, con molto pudore, si è commosso. Poi mi hanno spiegato che aveva alle spalle un passato molto doloroso. Ha accettato di parlare. Poco alla volta è venuto alla luce quello che vi sto raccontando. Anche per me scrivere sapendo che quello che trascrivo è realmente accaduto è molto impressionante.

Anonimo ha detto...

stavo leggendo un libro e poi ho fatto un salto nel tuo blog. Adesso non riesco più a riprendere il libro. Certo che ne accadono di cose pazzesche a questo mondo.
Un abbraccio. Giovanni. P.S. ci si vede a Lucca?