25 dicembre 2006

una sera a parigi



chiacchierando con gli amici di come fare un video, di cinema, di modern folk, della possibilità di raccontare storie con la musica. Della voglia di nutrirsi di cose non già dette e sentite.

7 commenti:

Bruno Olivieri ha detto...

Ciao Igort, felice fine ed altrettanto felice inizio e proseguo d'anno. Insomma, buon tutto! ;-)

igort ha detto...

Anche a te e a tutti voi che mi scrivete. Abbracci.

Anonimo ha detto...

Dove si trova il locale della foto?

Grazie,
D.

igort ha detto...

Il locale della foto è quello di fronte al ristorante L'homme bleue in rue timbaud. Cus Cus e Tajine molto buoni.

igort ha detto...

Dimenticavo, il locale è stato proposto dal Compagno Regista Rivoluzionario Massimo Colella. Ed è praticamente il suo quartiere generale. Funge da pensatoio e da rifocillatoio. Colà il Colella ripensava il cinema in compagnia del compagno Eisenstein.

andrea barbieri ha detto...

Sono tornato da poco da Bologna. Naturalmente sono andato al Ta Matete. La mostra è bellissima, Park è un genio e un disegnatore straordinario (nel senso che è straordinario fare con così poco -pochissimi segni, bianco nero e un po' di seppia mi pare, atmosfere rese con una "padella" di inchiostro lentissimo dietro i personaggi, poi ci sono anche alcune tavole colorate ma meno belle secondo me - cioè rendere le tavole massimamente evocative, straordinariamente vitali).
Ora ho il volume qui con me.
Sono davvero contento, e scusa il casino e le imprecisioni di questo post.

andrea barbieri ha detto...

Igort, questo probabilmente non ce l'hai. Sulle pagine Bolognesi di Repubblica la scrittrice Grazia Verasani elenca i libri che l'hanno colpita nel 2006. Ti copio l'inizio che parla di te:
"Dei tanti libri usciti nel 2006 mi preme ricordarne alcuni per un personalissimo catalogo dell'anno e dell'anima. Li cito così, sfogliando i titoli, proprio come si fa con un diario di fine stagione. A mio parere, il libro più bello e originale (edito da Coconino Press e in seguito da Rizzoli), è "Cinque è il numero perfetto" del fumettista (ma è riduttivo definirlo così) Igort, che a Bologna ha vissuto per molti anni."