3 gennaio 2006
gemellaggio
faccio mie le parole che leggo sul blog di Spari d'inchiostro. Parole di John Berger. Eccole:
“Abbiamo bisogno di storie per sopravvivere. Per distruggere una comunità basta distruggere le sue storie, perché esse rappresentano la sua continuità. Una comunità, infatti, è un insieme di persone che ascoltano le medesime storie. Privata delle proprie storie, una comunità perde la sua identità. Ci sono naturalmente storie sostitutive, prefabbricate e in vendita: le storie proposte dai media, le storie/logo. Adattare queste storie preconfezionate e in offerta sul mercato è il primo passo per trasformarsi in schiavi.”
P.S.
http://sparidinchiostro.splinder.com/
P.S.P.S.
Meditate gente, meditate.
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1 commento:
Erzählen, raccontare, Zählen, contare. Conter, raccontare, compter, contare. To recount, raccontare, to count, contare.
Anche in italiano, «contare» vale spesso per «raccontare». Sicché, nelle quattro grandi lingue occidentali, il raccontare, il narrare, e il numerare (e calcolare), sono funzioni che la coscienza linguistica considera affini. Probabilmente perché chi narra è tenuto alla «precisione» e alla oggettività: non può inventare, deve «riferire».
La coscienza linguistica sente che il narrare, non solo è «prosa», ma è impegno di aderenza alla realtà.
Guido Morselli, Diario, 16.2.69
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