3 gennaio 2006

gemellaggio




faccio mie le parole che leggo sul blog di Spari d'inchiostro. Parole di John Berger. Eccole:

“Abbiamo bisogno di storie per sopravvivere. Per distruggere una comunità basta distruggere le sue storie, perché esse rappresentano la sua continuità. Una comunità, infatti, è un insieme di persone che ascoltano le medesime storie. Privata delle proprie storie, una comunità perde la sua identità. Ci sono naturalmente storie sostitutive, prefabbricate e in vendita: le storie proposte dai media, le storie/logo. Adattare queste storie preconfezionate e in offerta sul mercato è il primo passo per trasformarsi in schiavi.”

P.S.

http://sparidinchiostro.splinder.com/

P.S.P.S.
Meditate gente, meditate.

1 commento:

andrea barbieri ha detto...

Erzählen, raccontare, Zählen, contare. Conter, raccontare, compter, contare. To recount, raccontare, to count, contare.
Anche in italiano, «contare» vale spesso per «raccontare». Sicché, nelle quattro grandi lingue occidentali, il raccontare, il narrare, e il numerare (e calcolare), sono funzioni che la coscienza linguistica considera affini. Probabilmente perché chi narra è tenuto alla «precisione» e alla oggettività: non può inventare, deve «riferire».
La coscienza linguistica sente che il narrare, non solo è «prosa», ma è impegno di aderenza alla realtà.

Guido Morselli, Diario, 16.2.69