Riceviamo e volentieri pubblichiamo: Piace anche a te il grande Keaton? io credo che sia un'icona che ha superato i confini della cinematografia. Molto meno sdolcinato di Chaplin. Paradossale e asciutto. Se dovessi definire in cosa il 1900 è stato un secono memorabile credo che Keaton sarebbe senz'altro della famiglia, insieme a Armstrong, Brancusi e pochi altri. leggo spesso il tuo blog, anche se non intervengo (quasi) mai. Ciao Annalisa
Keaton era uno degli attori preferiti di Beckett il quale da giovane aveva visto quasi tutti i suoi film. Dopo qualche difficoltà iniziale Keaton accettò la parte. L'incontro tra Beckett e Keaton è descritto magistralmente da Alan Schneider nel suo On directing "Film" (pubblicato in Italia in Einaudi/Gallimard 1994). Fu un dialogo tra muti, l'incontro tra due giganti del silenzio.
Si' amo Keaton e amo Al Hirschfeld (autore di questo magnifico disegno), che, al pari di Steinberg ha fatto la storia della grafica americana. Si impara molto da Keaton, per la maniera di gestire le emozioni senza descriverle. Definire Chaplin sdolcinato mi pare ingiusto e probabilmente eccessivo. Chaplin ha molto influito sul modo di fare cinema di De Sica, per esempio.
Grazie per la segnalazione su FILM di Beckett.
In effetti un'altro elemento che mi interessa di Keaton e di Beckett è l'uso del silenzio.
Per Sparid'inchiostro La cosa che fa ridere è l'uscita di Franco Franchi, che è pecoreccia e si definisce da sola. A volte mi perdo a immaginare cosa dovesse pensare il povero keaton di questi che prendevano la sua maschera e cercavano di stiracchiarla a loro uso e consumo solo perchè lui era in bolletta e misconosciuto.
Non sono neppure convinto che la cosa di beckett sia una cosa meravigliosa. A me Keaton piace proprio perché è Keaton.
Tanto per farsi dei nemici a gratis diro' poi che certe letture di letterati, anche di rango, mi lasciano perplesso o ridanciano.
Essere dei "fini intellettuali" non autorizza, per esempio, a non capire un cazzo di arte. per dire: avete mai letto il pamphlet di Genet su Giacometti? Io l'ho trovato elucubrante, pretenzioso e in fin dei conti esilarante. Si capisce, leggendolo, che Genet non ha la minima idea di come nasca un dipinto o una scultura.
E vi scrive uno che ha amato Jean Genet. Ma a tutto c'è un limite.
Se un intellettuale è una persona seria è il primo a dire che non si può capire tutto, che gettare un ponte fra arti è rischioso, gli altri sono tromboni e stanno bene fra loro, a fare una banda che se la suona e se la canta.
Però, riuscito o non riuscito il film di Beckett, comunque rimane il fatto che l'alto e il basso esisteranno pure, ma non come noi facilmente li immaginiamo. Keaton non sta in basso e l'interesse di Beckett lo conferma. Così come Ejzenstejn considerava Walt Disney un grande artista. Il mondo è complesso, i piani infiniti, abbiamo sempre qualcosa di cui meravigliarci. Questo non è un pistolotto, è un w la vita.
«A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest’uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Così dovevano agire le prediche di san Francesco d’Assisi; così ci incantano i dipinti del Beato Angelico. Egli crea in una zona dell’ intimo più profondo e primitivo. Là dove tutti siamo figli della natura. Crea a livello di una rappresentazione dell’uomo non ancora incatenato dalla logica, dalla ragione, dall’esperienza. È così che le farfalle creano il loro volo, che i fiori crescono, che i ruscelli si stupiscono essi stessi del loro corso. Così ci affascina Andersen, e Alice nel suo paese delle meraviglie. Così scriveva Hoffmann nei momenti di lucidità. Tale è la corrente elettrica di due immagini che si compenetrano»
In futuro voglio tornare al rapporto Eisenstein-Disney.
Tra alto e basso , per uno come me che è cresciuto con Del buono, i confini sono troppo labili. Come si fa a dire che Keaton è alto e beckett basso? Eppure io lo dico.
Ponkyo sei più cazzutamente preciso di Zappa! Visto che si può cazzeggiare: RLF critica Chaplin e Chaplin si vendica reincarnandosi nel suo avatar :-))))
ps, ritengo il pezzo scritto da Ejzenstejn bellissimo per i suoi movimenti tra Disney, S. Francesco e Beato Angelico (questo non è cazzeggio, sono serissimo).
Secondo me Annalisa non ha tutti i torti a definire Keaton meno sdolcinato di Chaplin. Cioè il paragone è calzante...le situazioni di Chaplin giocano con l'ambiguità fra il comico ed il patetico. Non mi pare che si possa dire lo stesso di Keaton. C'è un bello spezzone, visto in Tv, dove duettano, Charlot al violino e Buster Keaton al pianoforte.
Franco franchi non l'avevano invitato, non so bene perchè.
Battuta: fra Keaton e Beckett, non saprei chi fosse il più alto, bisognerebbe controllare...
Una cosa è certa ,personalità raffinate e così naturalmente poetiche come Keaton e Chaplin non ce ne sono più , essi facevano cinema sognando e facendo sognare. Non avevano bisogno di niente tranne che di loro stessi per creare piccole perle di magia capaci di arrichirci di emozioni, guardarli e riguardarli è un picere che fà bene al cuore . Grazie Igort per aver ricordato Keaton , non se ne parla mai abbastanza.
Visto che siete tra i pochi a conoscere ed apprezzare il film di Beckett con Keaton protagonista, mi permetto di segnalarvi il mio volume appena uscito "Beckett e Keaton: il comico e l'angoscia di esistere" (Edizioni dell'Orso, Alessandria 2006)che è il secondo libro al mondo e il primo in Italia su questo argomento. Viene studiata l'influenza di scrittori, filosofi e registi, la forma cinematografica, le aderenze tra i mondi dei due artisti. Cisono anche notizie in gran parte inedite sulle prove, le proposte di remake, etc.
Visto che siete tra i pochi a conoscere ed apprezzare il film di Beckett con Keaton protagonista, mi permetto di segnalarvi il mio volume appena uscito "Beckett e Keaton: il comico e l'angoscia di esistere" (Edizioni dell'Orso, Alessandria 2006)che è il secondo libro al mondo e il primo in Italia su questo argomento. Viene studiata l'influenza di scrittori, filosofi e registi, la forma cinematografica, le aderenze tra i mondi dei due artisti. Cisono anche notizie in gran parte inedite sulle prove, le proposte di remake, etc.
19 commenti:
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Piace anche a te il grande Keaton? io credo che sia un'icona che ha superato i confini della cinematografia. Molto meno sdolcinato di Chaplin. Paradossale e asciutto. Se dovessi definire in cosa il 1900 è stato un secono memorabile credo che Keaton sarebbe senz'altro della famiglia, insieme a Armstrong, Brancusi e pochi altri.
leggo spesso il tuo blog, anche se non intervengo (quasi) mai.
Ciao
Annalisa
ehi, igort, stai postando uno alla volta i migliori.
Keaton era uno degli attori preferiti di Beckett il quale da giovane aveva visto quasi tutti i suoi film. Dopo qualche difficoltà iniziale Keaton accettò la parte. L'incontro tra Beckett e Keaton è descritto magistralmente da Alan Schneider nel suo On directing "Film" (pubblicato in Italia in Einaudi/Gallimard 1994). Fu un dialogo tra muti, l'incontro tra due giganti del silenzio.
qui
Si' amo Keaton e amo Al Hirschfeld (autore di questo magnifico disegno), che, al pari di Steinberg ha fatto la storia della grafica americana.
Si impara molto da Keaton, per la maniera di gestire le emozioni senza descriverle.
Definire Chaplin sdolcinato mi pare ingiusto e probabilmente eccessivo. Chaplin ha molto influito sul modo di fare cinema di De Sica, per esempio.
Grazie per la segnalazione su FILM di Beckett.
In effetti un'altro elemento che mi interessa di Keaton e di Beckett è l'uso del silenzio.
Trovo che Segar e Chaplin abbiano delle cose in comune. Una visione ironica e complessa dell'esistere.
Ma ci sarebbe da dire tanto ancora.
Per Sparid'inchiostro
La cosa che fa ridere è l'uscita di Franco Franchi, che è pecoreccia e si definisce da sola. A volte mi perdo a immaginare cosa dovesse pensare il povero keaton di questi che prendevano la sua maschera e cercavano di stiracchiarla a loro uso e consumo solo perchè lui era in bolletta e misconosciuto.
Non sono neppure convinto che la cosa di beckett sia una cosa meravigliosa. A me Keaton piace proprio perché è Keaton.
Tanto per farsi dei nemici a gratis diro' poi che certe letture di letterati, anche di rango, mi lasciano perplesso o ridanciano.
Essere dei "fini intellettuali" non autorizza, per esempio, a non capire un cazzo di arte. per dire: avete mai letto il pamphlet di Genet su Giacometti?
Io l'ho trovato elucubrante, pretenzioso e in fin dei conti esilarante.
Si capisce, leggendolo, che Genet non ha la minima idea di come nasca un dipinto o una scultura.
E vi scrive uno che ha amato Jean Genet.
Ma a tutto c'è un limite.
Se un intellettuale è una persona seria è il primo a dire che non si può capire tutto, che gettare un ponte fra arti è rischioso, gli altri sono tromboni e stanno bene fra loro, a fare una banda che se la suona e se la canta.
Però, riuscito o non riuscito il film di Beckett, comunque rimane il fatto che l'alto e il basso esisteranno pure, ma non come noi facilmente li immaginiamo. Keaton non sta in basso e l'interesse di Beckett lo conferma. Così come Ejzenstejn considerava Walt Disney un grande artista. Il mondo è complesso, i piani infiniti, abbiamo sempre qualcosa di cui meravigliarci. Questo non è un pistolotto, è un w la vita.
«A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest’uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Così dovevano agire le prediche di san Francesco d’Assisi; così ci incantano i dipinti del Beato Angelico. Egli crea in una zona dell’ intimo più profondo e primitivo. Là dove tutti siamo figli della natura. Crea a livello di una rappresentazione dell’uomo non ancora incatenato dalla logica, dalla ragione, dall’esperienza. È così che le farfalle creano il loro volo, che i fiori crescono, che i ruscelli si stupiscono essi stessi del loro corso. Così ci affascina Andersen, e Alice nel suo paese delle meraviglie. Così scriveva Hoffmann nei momenti di lucidità. Tale è la corrente elettrica di due immagini che si compenetrano»
Così Ejzenstejn su Walt Disney qui
(scusate ma ho scoperto i tag html e sono in prenda a un senso di onnipotenza impaginatoria :-)
In futuro voglio tornare al rapporto Eisenstein-Disney.
Tra alto e basso , per uno come me che è cresciuto con Del buono, i confini sono troppo labili.
Come si fa a dire che Keaton è alto e beckett basso?
Eppure io lo dico.
P.S. scherzo. A forza di frequentare quel cazzone di Pinterdonato inizio a cazzeggiare anche io.
Ponkyo sei più cazzutamente preciso di Zappa!
Visto che si può cazzeggiare: RLF critica Chaplin e Chaplin si vendica reincarnandosi nel suo avatar :-))))
ps, ritengo il pezzo scritto da Ejzenstejn bellissimo per i suoi movimenti tra Disney, S. Francesco e Beato Angelico (questo non è cazzeggio, sono serissimo).
Boris, ne sai qualcosa di queste strips di segar su Chaplin?
andrea, sei pazzo da legare. cos'è un avatar???
l'avatar è l'immaginetta che usi nei tuoi post: non vedi che è posseduta da Chaplin! :-)))
Effettivamente sono abbastanza pazzo :-)
Secondo me Annalisa non ha tutti i torti a definire Keaton meno sdolcinato di Chaplin. Cioè il paragone è calzante...le situazioni di Chaplin giocano con l'ambiguità fra il comico ed il patetico. Non mi pare che si possa dire lo stesso di Keaton. C'è un bello spezzone, visto in Tv, dove duettano, Charlot al violino e Buster Keaton al pianoforte.
Franco franchi non l'avevano invitato, non so bene perchè.
Battuta: fra Keaton e Beckett, non saprei chi fosse il più alto, bisognerebbe controllare...
Una cosa è certa ,personalità raffinate e così naturalmente poetiche come Keaton e Chaplin non ce ne sono più , essi facevano cinema sognando e facendo sognare.
Non avevano bisogno di niente tranne che di loro stessi per creare piccole perle di magia capaci di arrichirci di emozioni, guardarli e riguardarli è un picere che fà bene al cuore . Grazie Igort per aver ricordato Keaton , non se ne parla mai abbastanza.
andrea, non sei il primo che nota la mia somiglianza con chaplin...
ehm ehm, modestamente...
comunque preferisco keaton.
proprio negli ultimi giorni pensavo di fare una rassegna di comiche all'aperto.
Visto che siete tra i pochi a conoscere ed apprezzare il film di Beckett con Keaton protagonista, mi permetto di segnalarvi il mio volume appena uscito "Beckett e Keaton: il comico e l'angoscia di esistere" (Edizioni dell'Orso, Alessandria 2006)che è il secondo libro al mondo e il primo in Italia su questo argomento.
Viene studiata l'influenza di scrittori, filosofi e registi, la forma cinematografica, le aderenze tra i mondi dei due artisti. Cisono anche notizie in gran parte inedite sulle prove, le proposte di remake, etc.
Grazie,
Sandro Montalto
Visto che siete tra i pochi a conoscere ed apprezzare il film di Beckett con Keaton protagonista, mi permetto di segnalarvi il mio volume appena uscito "Beckett e Keaton: il comico e l'angoscia di esistere" (Edizioni dell'Orso, Alessandria 2006)che è il secondo libro al mondo e il primo in Italia su questo argomento.
Viene studiata l'influenza di scrittori, filosofi e registi, la forma cinematografica, le aderenze tra i mondi dei due artisti. Cisono anche notizie in gran parte inedite sulle prove, le proposte di remake, etc.
Grazie,
Sandro Montalto
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