4 agosto 2011
jack, nanda, pier
Vedo un'intervista degli anni 60. Fernanda Pivano, che intervista Jack Kerouak, completamente ubriaco, che dice scemenze di fronte alle telecamere, le fa la corte e farfuglia cose da ubriaco. I suoi lineamenti sono forti, disfatti dall'alcol. Un tempo era un bel ragazzo, ora è gonfio, ma è jack, quello che ha scoperto che lo scrivere può essere anche a ritmo di bop, quello che scrive su rulli da telelscrivente perché non vuole interrompere il flusso.
Jack mangiato vivo dal suo mito. Incapace di sopportare il successo, beveva continuamente. C'è chi disse, malignamente, che si addormentò ubriaco e si svegliò famoso.
Venti anni più tardi, ricordo che Tondelli mi raccontava commosso, quando incontrò Nanda, in una latteria a Milano, dove si mangiava, ai tempi di Valvoline, un pò tutti. Lei era quella che ci aveva portato Hemingway, i beat, Dylan e tutto quello con cui si era cresciuti. E lo guardava a distanza, lo osservava con attenzione, da un altro tavolo, lo aveva riconosciuto. Lui, che era timido e sensibile, si avvicinò per presentarsi. Che bello, due intelligenze che si riconoscono. Ancora a distanza di anni giorni, vibrava per l'emozione.
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4 commenti:
Che cosa credi penserebbe Kerouac degli e-book ? guarda per es qui, il sitoweb italiano più accreditato www.ultimabooks.simplicissimus.it/idol/result/?q=il+richiamo+della+foresta.
A me non attraggono per niente, un altro villaggio saccheggiato dopo quello della musica (cit. I barbari di A.Baricco)
Non so cosa penserebbe jack degli e-book. Non so bene neppure cosa ne penso io. A ogni modo, questo va detto, si taglieranno meno alberi per farne carta.
Eccoti dove sei!! Al posto giusto... dalle mie parti a NY! Qualche anno fa, prima di andarmene ho sentito Fernanda Pivano al telefono. Aveva appena compiuto gli anni, stavamo per mostrare in Istituto un documentario con lei che parlava del mare. Voce affaticata eppure curiosa, da bambina. Mi pare di averle detto che la pensavamo con un affetto infinito, e che era lei la più giovane di tutti noi. Si sentiva che sorrideva.
Bello questo ricordo, Renata. Mi ha fatto sorridere anche il racconto che lei fa degli editor di un tempo che in Italia non volevano pubblicare Kerouak. E lei dovette approcciare Arnoldo Mondadori (himself), a una festa, parlando del più e del meno, per convincerlo a tradurre "on The road". Era una che ci vedeva bene, e che si batteva per le cose in cui credeva, la nostra Fernanda. Grande anima.
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