14 agosto 2011

Strauss a Manhattan


Dalle mie finestre vedo il palazzo del New Yorker, con la sua insegna rosso fuoco che brilla nella notte. A ovest l’Hudson scorre placido, oggi pioggia, e nebbia. Malgrado questo vedo il traffico sull’altra sponda, i ponti e i treni di Hoboken, New Jersey. L’imbarcadero sulla 42sima west ha un’attività moderata, la domenica. Ogni tanto la sirena di un traghetto "Poooot Poooot", e il vorticare di quelle acque limacciose. Per il resto sonno. Letargo di un giorno qualsiasi, per la strada quasi nessuno, solo qualche sportivo che fa footing, e il traffico formicolante delle auto sulla highway. Il tempo sembra sospeso, come in attesa di qualche grande avvenimento.
Di ritorno dal negozio di Wine & Spirits, dove ho speso 20 $ per una bottiglia di pinot noir della california assassinato da sapori fruttati e troppo rotondi, passo per la lobby, che qui somiglia agli spazi glassati e siderali di un film di kubrick. Mi aspetto da un momento all'altro di sentir le note di un walzer di Strauss.

8 commenti:

mazingazeta ha detto...

Belle atmosfere allora.
Nel documentario "The deep blue yolder" di W.Herzog viene esposta una nuova teorìa matematica e astro-fisica avveniristica che ci dice che è possibile navigare per tutte le galassie sfruttando dei tunnel caotici gravitazionali che collegano i pianeti. A bassa energìa tra l'altro. Il caos nello spazio è un fattore positivo, essenziale anzi. Da Copernico, le orbite sono concentriche verso il sole, a Martin Lo in relazione le une con le altre. Se Kubrick l'avesse saputo...

mazingazeta ha detto...

Sto leggendo "quaderni ucraini", è bellissimo igort, così pieno di suggestioni, quanti fatti tristi (spietati ?) sono accaduti, al riguardo mi sta facendo tanto riflettere. E poi bella la carta di stampa, sembra cartoncino.
Igort come mai mondadori e non coconino ?

igort ha detto...

Coconino è stato il primo editore a cui ho proposto di finanziare questo libro. Ma non è stato possibile. Sono restato quasi due anni in quei posti, tra Ucraina, Russia, Siberia.
La Mondadori mi ha accolto volentieri e abbiamo realizzato il libro con le mie amate carte color crema e con la cura editoriale necessaria.
Mi fa piacere che il libro apra a delle riflessioni e auna condivisione umana...è quello che è accaduto a me, personalmente. Come ho più volte detto non ero andato là per questo, volevo fare un altro libro, sulla vita di Cechov. Poiquello che ho trovato mi ha scioccato e ho cominciato a prendere appunti...poi sono nati questi due libri. Sto ultimando adesso i quaderni russi.

mazingazeta ha detto...

Grazie per i chiarimenti :-) ma la coconino non è tua scusa ?
2 anni ? fantastico. Nelle mie ultime vacanze viaggio solamente nei Paesi dell'est europa (si tratta questo di un concetto politico e non geografico visto che eccetto ucraina e russia è più esatto definirli Paesi dell'Europa centrale)ma ho visto poco, ora in novembre andrò in Serbia, Bulgaria e poi giù Salonicco e là vedremo che ispirazione arriva, tutto by myself senza auto, adoro le corriere o i treni locali.
Ti piace di più culturalmente e come società la ex Urss o gli States ?

mazingazeta ha detto...

Igort ho appena letto la storia di Maria Ivanovna : quanta tristezza però. Tutte storie e vite vissute drammaticamente e grazie a delle peripezìe che mi rammentano che nel ns. futuro, grazie ai simpatici governanti di tutto il mondo, molti di noi ci potrebbero arrivare vicino, anzi già c'è chi sta vedendo questo orizzonte. E penso a questa canzone dal titolo sintomatico (del 1993 credo) riascoltata ieri dei Manic Street Preachers "if you tolerate this, one day your children will be the next".
Scusa per i tanti commenti, ciao.

igort ha detto...

Paragonare la nostra storia recente alla carestia ucraina voluta da Stalin mi pare davvero fuorviante. Non siamo lì, oggi. La nostra storia personale, di italiani, europei, ci vede come protagonisti privilegiati.
Non scordiamocelo questo, per favore.

mazingazeta ha detto...

Finito. Bellissimo. Non pensavo che mi potesse piacere di più di "5è il nr. perfetto" ma siamo lì lì anche se si tratta di tutt'altra storia.ciao

igort ha detto...

Mi fa piacere che ti sia piaciuto, E sono contento che lo abbia letto a pezzi, questo libro. Forse perché è il resonconto di tanto tempo trascorso in quei luoghi. E di tanti frammenti di esistenza condensati, che mi sono stati raccontati, che a loro volta si sono sedimentati.Il tempo, come diceva Tarkovky, è uno strumento di lavoro importantissimo.