3 agosto 2011

gobo


Al Metropolitan con D. Mazzucchelli, a parlare dei nostri libri del nostro approccio, a capire di cosa e come parlare. In un racconto il tono è tutto, più ancora della struttura del racconto stesso. Passeggiamo, a pranzo da Gobo, nell'upper east side, si chiacchiera di tutto, della vita, del come è difficile vederla scorrere, del come certe cose accadano e noi siamo lì, come dei coglioni a vederla serpeggiare sotto la pelle e non siamo capaci di acchiaparla, di dirlo questo, di trasmetterla poi? Un sogno.
Vedere, saper vedere, che deriva in sintesi, semplicemente, dal saper osservare una cosa, un fatto. Giro intorno a un avvenimento lo disegno e ridisegno, lo affetto lo ricompongo, quello che sento muore, appassisce se non sto attento, concentrato, vivo pronto a coglierne il respiro, a catturarlo e inghiottirlo. Mentre attraverso l'immagine, tremo, se non la mangio non la cago, se non la sento non la rendo, la vita. E' il resto sono tutte balle.

2 commenti:

mazingazeta ha detto...

"...mentre attraverso l'immagine tremo..." sei proprio fatto per disegnare tu. Hai dei colori preferiti igort ?

igort ha detto...

Ma va... colori preferiti? Cambiano a ogni stagione