25 luglio 2011

heatwave


quando, anni fa, ascoltavo il remake di tropical heatwave, canzone storica di Marylin ricreata dal sax e dalle geometrie musicali di James White and the blacks, l'idea di onda calda tropicale era qualcosa di astratto. Una metafora, se si vuole. Oggi che ho sperimentato i 42 gradi della grande mela ho capito che quel concetto era puro realismo (non potrei dire realismo socialista, visto il luogo, ma ne sarei tentato).
I palazzi e le persone sottoposte a questa consunzione climatica ed esistenziale qui reagiscono con il disegno. Si graffittano le pareti degli edifici e si illustrano le epidermidi in qualunque posto e con qualunque soggetto. Ho visto istruzioni tatuate in una schiena femminile, come un kit di montaggio ikea. Spiritose, devo dire (ma è per sempre!!!) e oggi una signorina aveva tatuata sulle tette una scritta tipo "welcome to Brooklyn". Ora se uno si mette distrattamente a leggere poi pensano che le stai guardando la latteria. Molto sconveniente...

8 commenti:

mazingazeta ha detto...

Domani mi compro i "Quaderni ucraini".
Igort conosci per caso "Siberia" di Nikolaj Maslov ? fumetto in b/n a matita e basta, Alet edizioni : desideravo sapere che cosa ne pensi se puoi. Ciao. Grazie

igort ha detto...

Conosco Maslov, Siberia lo trovo un libro legnoso, nel disegno e nella composizione, ma pieno di suggestioni meravigliose. A presto, caro Mazingazeta.

mazingazeta ha detto...

Vero, forse perchè appare così "quadrato". I paesaggi siberiani sono disegnati molto bene secondo me, ma io non sono un esperto.
Ho letto or ora tutti i post newyorchesi, belli, scrivi pure bene, da noir come, ma io da tempo in qua non riesco più a digerire pressochè nulla di ciò che proviene da lì, cinematografìa poi non ne parliamo. Mondo morto, sarà più interessante dopo forse. Grazie per l'ot.

igort ha detto...

da noir? Io scrivo da narratore, forse.

CREPASCOLO ha detto...

Se fossi un narratore di razza , anche meticcia come un Dash o un Raymond a cui una critica benigna avesse strappato la Black Mask per vedere gli occhietti di un paio di fratellastri del Papa di Cuba, potrei raccontare lo sgomento che mi ha preso quando qualche sera fa sono entrato, intorno alle nove , nell'IKEA di Corsico (MI )ed una voce dall'alto ha intonato, terribile come l'incipit di Temptation degli Heaven 17, che i clienti avevano SOLO UN'ORA PER TERMINARE GLI ACQUISTI. Crepascola era perfettamente a suo agio, come al solito quando è nei pressi del divano Ektorp ( disponibile in bianco ed amaranto ) e della cassettiera Kassett ( la scandinavia come via alla comprensione delle Sturmtruppen )ed io mi sentivo come il tizio che penetra nel villaggio dove tutti i bimbi sono albini, identici e alieni. All'ultimatum, l'unica reazione razionale ed umana sarebbe stata una esplosione di panico, mani che arpionano gli ultimi portatelevisori componibili ed il set di posate fosforescenti per il campeggio con il ns amore dopo il crepuscolo. La folla, al contrario, non si è scomposta come se l'avatar di Ike A, the Ultimate Trader, avesse elencato i dettagli di una promozione sul sandwich al salmone. La tensione era tale che mi sono messo a leggere i davanzali delle dipendenti - d'estate la disposizione dei piani è tatuata sulle signorine Ikose che lavorano in temuta adamitica. Evitica. La signora che da tempo divide con me un mutuo ed un pugno di assegni familiari ( fami-gl-iari stride come un gatto che rallenti la sua discesa dal Flatirion Building con le unghiette ndr )mi ha sorpreso rapito dal terzo piano ( ristorante e bar ) e mi ha centrato con una tortorata che nemmeno la Olive di Popeye. Sembravo Harvey Dent travestito da guerriero maori. Abbiamo lasciato i locali climatizzati e ci siamo persi nel crepuscolo. Non ci parlavamo e il rumore del Telepass ci è parso una stilettata. Ho promesso che non leggerò mai più la gente, ma solo le Spigolature della Settimana Enigmistica. Pace per ora. Sperem.

igort ha detto...

fantastico resoconto.

cooksappe ha detto...

la latteria! ^^

mazingazeta ha detto...

..noirratore nemeno ? :-))