Carlos Gimenez si addormenta sul tavolo da disegno. Ormai è raro che riesca a raggiungere il letto. Le scadenze danzano intorno ai suoi occhi come in un incubo coreagrafato da Dalì x Hitch. E' innamorato di Isotta Caboto Goretex, una sciampista con una personalità borderline che crede di esser la reincarnaz di Morgaine Le Fey. Isotta assomiglia ad una donzella di Botero se la guardi in cinemascope, ma al cartoonist piace. Piacerebbe anche a me, ma non è rilevante: io sono solo un cronista. Possono essere successe due cose: 1) Carlos è talmente stanco che quanto sta disegnando -il famigerato resto diurno di Sigmund - entra prepotentemente nella sua Slumberland 2) la signorina Goretex è davvero la fata Morgana tornata nel mondo delle deadlines e delle agenzie delle entrate. Non importa: sogno e magia sono solo due nomi per il frutto fuori portata, come direbbe il mio amico Marzullo. Resta il fatto che lo stereotipo di sensei-che-vive-fuori-di-una-piccola-città-in-attesa-di-un-teenager-da-temprare prende vita, lascia la tavola ed esce per le strade di Madrid. Raggiunge il set dell'ultimo film di de Oliveira e si imbuca come un ''portoghese'' sebbene a Oporto sia nato Manoel. Trova lavoro come coreagrafo per le arti marziali. Curioso perchè la pellicola è la storia di un complotto per costringere Gaudì' a trasformare Madrid in Barcellona. Un musical muto. I personaggi cantano, ma non li sentiamo. I sottotitoli riportano spartiti e note. Il pubblico può cantare e ''doppiare'' i performers. Lumiere incontra il karaoke. Un genio. Del '908. Non so come faccia. Io non sono nemmeno mai riuscito a finire il primo romanzo di Montalban con Carvalho. Crepascolino, che a due anni, lo sta traducendo in esperanto. Sorry, sto divagando. Il sensei è come Manoel - vivace senza assumere pillole blu - e si innamora di Jennifer Jason Leigh quando la vede nel ruolo della stunt girl di Louise Brooks. Jenny gli serve un due picche epico perchè il tizio è in b/n e bidimensionale come quando viveva nella cornice di una vignetta. Una storia triste. Pazienza.
2 commenti:
Carlos Gimenez si addormenta sul tavolo da disegno. Ormai è raro che riesca a raggiungere il letto. Le scadenze danzano intorno ai suoi occhi come in un incubo coreagrafato da Dalì x Hitch. E' innamorato di Isotta Caboto Goretex, una sciampista con una personalità borderline che crede di esser la reincarnaz di Morgaine Le Fey. Isotta assomiglia ad una donzella di Botero se la guardi in cinemascope, ma al cartoonist piace. Piacerebbe anche a me, ma non è rilevante: io sono solo un cronista. Possono essere successe due cose: 1) Carlos è talmente stanco che quanto sta disegnando -il famigerato resto diurno di Sigmund - entra prepotentemente nella sua Slumberland 2) la signorina Goretex è davvero la fata Morgana tornata nel mondo delle deadlines e delle agenzie delle entrate.
Non importa: sogno e magia sono solo due nomi per il frutto fuori portata, come direbbe il mio amico Marzullo. Resta il fatto che lo stereotipo di sensei-che-vive-fuori-di-una-piccola-città-in-attesa-di-un-teenager-da-temprare prende vita, lascia la tavola ed esce per le strade di Madrid. Raggiunge il set dell'ultimo film di de Oliveira e si imbuca come un ''portoghese'' sebbene a Oporto sia nato Manoel. Trova lavoro come coreagrafo per le arti marziali. Curioso perchè la pellicola è la storia di un complotto per costringere Gaudì' a trasformare Madrid in Barcellona. Un musical muto. I personaggi cantano, ma non li sentiamo. I sottotitoli riportano spartiti e note. Il pubblico può cantare e ''doppiare'' i performers. Lumiere incontra il karaoke. Un genio. Del '908. Non so come faccia. Io non sono nemmeno mai riuscito a finire il primo romanzo di Montalban con Carvalho. Crepascolino, che a due anni, lo sta traducendo in esperanto. Sorry, sto divagando. Il sensei è come Manoel - vivace senza assumere pillole blu - e si innamora di Jennifer Jason Leigh quando la vede nel ruolo della stunt girl di Louise Brooks. Jenny gli serve un due picche epico perchè il tizio è in b/n e bidimensionale come quando viveva nella cornice di una vignetta. Una storia triste. Pazienza.
Molto belli questi 'disegnini'...
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