
Dalle mie finestre vedo il palazzo del New Yorker, con la sua insegna rosso fuoco che brilla nella notte. A ovest l’Hudson scorre placido, oggi pioggia, e nebbia. Malgrado questo vedo il traffico sull’altra sponda, i ponti e i treni di Hoboken, New Jersey. L’imbarcadero sulla 42sima west ha un’attività moderata, la domenica. Ogni tanto la sirena di un traghetto "Poooot Poooot", e il vorticare di quelle acque limacciose. Per il resto sonno. Letargo di un giorno qualsiasi, per la strada quasi nessuno, solo qualche sportivo che fa footing, e il traffico formicolante delle auto sulla highway. Il tempo sembra sospeso, come in attesa di qualche grande avvenimento.
Di ritorno dal negozio di Wine & Spirits, dove ho speso 20 $ per una bottiglia di pinot noir della california assassinato da sapori fruttati e troppo rotondi, passo per la lobby, che qui somiglia agli spazi glassati e siderali di un film di kubrick. Mi aspetto da un momento all'altro di sentir le note di un walzer di Strauss.