17 dicembre 2008

Dnepro 23


La passione per i corridoi, le carte, le cose complicate. Stando a est si capisce Kafka. Le cose che per noi sono abiti culturali si concretizzano, sposano la vita, se così si può dire. Capisco Kafka e il costruttivismo. Gli spazi enormi con cui giocare disegnando geometrie. Faccio foto per i visti, cerco agenzie per i biglietti. E una cosa semplicissima si trasforma in un labirinto di sorrisi di circostanza. "Non si può fare. Non c'è il terminale". E immagino di dover pagare con centinaia di banconote, viaggiando da una parte all'altra della città con valigette piene di danaro che poi vale pochissimo. Ai tempi della guerra qui si pagava in milioni. Un milione costava lo zucchero, due milioni l'olio di girasole. Erano tutti ricchissimi di fame e disperazione.

1 commento:

aro ha detto...

salve Igort,
mi è piaciuto leggere questo suo blog, mi sono perso nei meandri dei suoi viaggi..ho scvato ed immaginato angoli di mondo...ed un pò La invidio per il fatto di aver viaggiato tanto.
Grazie
Stefano