28 settembre 2008

dniepro travel



Sono giorni lenti all'ascolto di me stesso, nelle province lontane, che ancora poco conosco. Questo viaggio coincide con un viaggio geografico che mi riporta alla mente tanti sogni di un tempo. Prendo appunti e scarabocchio, e salgo su treni giganti e sgangherati, ma pieni di tappeti e tende cadenti, un samovar in testa a ogni carrozza.
"Un the, spasibo".
E si viaggia verso sud, percorsi interminabili che tagliano la steppa. Anton Pavlovic dove sei? Su quali di questi paesaggi si sono posati i tuoi sguardi sornioni?

1 commento:

Luc ha detto...

russia quindi ... o quel che ne resta. buon viaggio, amico.