25 aprile 2007

parole che disegnano



in viaggio gli incontri con le cose belle suonano spesso al ritmo della musica del caso. Da Daniela, ieri, mentre aspettiamo che si rosoli una salsa di finocchio selvatico e pomodorini mi capita tra le mani un piccolo capolavoro di poesia avanguardista peruviana degli anni venti.

Il libro in origine si apriva, a fisarmonica e costituiva una fascia lunga cinque metri: Per questo l'ironico autore l'aveva chiamato "cinque metri di poesia". Leggo le poesie tradotte con testo a fronte e scopro uno spirito lieve e profondo. Si chiama CARLOS OQUENDO

e questo è un estratto dai cinque metri.


Las nubes
son el escape de gas de automóviles invisibles

Todas las casas son cubos de flores

El paisaje es de limón
y mi amada
quiere jugar al golf con él.

Tocaremos un timbre
París habrá cambiado a Viena

En el Campo de Marte
naturalmente
los ciclistas venden imágenes económicas
s e h a d e s d o b l a d o e l p a i s a j e

todos somos enanos

Las ciudades se habrán construido
sobre la punta de los paraguas

(Y la vida nos parece mejor
porque está más alta)...

14 commenti:

Anonimo ha detto...

.. mi ha molto incuriosito la ricetta della salsa di finocchio selvatico..
mica potresti postare la ricetta!

latrovanch'essapoetica

andrea barbieri ha detto...

Un piatto buonissimo che ho mangiato a Rimini era: cozze vongole, pomodorini, finocchio selvatico e pancetta. Però non chiedetemi delucidazioni ché non saprei cucinarlo... :-)
Buon 25 aprile al padrone di casa e agli ospiti!

igort ha detto...

non cominciamo con le ricette eh?

cercatevi delle cose dell'avanguardia peruviana piuttosto, prosaici che non siete altro.

Daniele Marotta ha detto...

Oggi ho preso un libro di poesie.
E' del mio Prof. di università e maestro Antonio Prete.
Corsaro della traduzione poetica e Gran Mogol per quanto riguarda Baudelaire e Leopardi.
Non lo conoscevo come poeta anche se avevo un sentore. La raccolta si chiama Menhir.

Menhir.

Nel filo d'aria e di millenni
che lega il vertice alla stella
trascorrono fiumi di pensieri,
con occhi d'animali aperti
su deserte scogliere,
con gesti di creature dispersi
al vento delle sere supreme,
con grida di uragani e di ferite.

Il cielo ruota fino al sonno delle stelle,
fino al gelo dell'alba
che disanima la pietra.

Nel filo da'aria e di millenni
l'aspra malinconia del vivente.

Daniele Marotta ha detto...

Esiste, dall'anno scorso, un concorso nazionale del libro oggetto in perù: Premio Carlos Oquendo de Amat.

La notizia l'ho trovata su un blog: http://notaszonadenoticas.blogspot.com/2006_03_01_archive.html .

ciao a tutti.

andrea barbieri ha detto...

Cinque metri di poesia (1927) è l’unico libro di Carlos Oquendo de Amat, che è morto giovanissimo, a soli 31 anni, in un sanatorio in Spagna (era nato in Perù nel 1905). A raccontare com’è fatto sembra il prodotto eccentrico di un giovane artista influenzato da dadaismo e surrealismo, destinato a essere dimenticato. Invece pare che in Perù le sue poesie siano amate e lette, e il libro continuamente ristampato. Le aveva scritte quando c’era la dittatura di Augusto B. Leguía. Credo che pensare quella specie di libro “cinematografico” durante una dittatura sia un gesto che va oltre l’eversione dell’avanguardia. Le sue poesie infatti sono belle anche oggi.

COMPAGNA

Le tue dita sapevano sì pettinarsi come nessuno l’ha fatto
meglio dei parrucchieri esperti dei trasatlantici
ah e i tuoi sorrisi meravigliosi ombrelli per il caldo
tu che porti attaccato un cinema alla guancia
insieme a te il mio desiderio è un bambino di latte
quando tu mi dicevi
la vita è diritta come una carta da lettere
ed io annaffiavo la rosa della tua chioma sulle tue spalle
perciò e per la magnolia del tuo canto
peccato
la pioggia cade disuguale come il tuo nome

POESIA DEL MARE E DI LEI

La tua bontà dipinse il canto degli uccelli
e il mare veniva pieno nelle tue parole
di tanto com’è bianca si aprirà quella stella
e non voleranno mai più le due rondini delle tue sopracciglia
il vento muove le vele come fiori
io so che tu stai aspettandomi dietro la pioggia
e sei più del tuo grembiule e del tuo libro di lettere
sei una sorpresa perenne

POESIA DEL MANICOMIO

Ho avuto paura
e sono tornato dalla pazzia
Ho avuto paura di essere
una ruota
un colore
un passo
PERCHÉ I MIEI OCCHI ERANO BAMBINI
E il mio cuore
un bottone
in più
della
mia camicia di forza
Ma oggi che i miei occhi vestono pantaloni lunghi
vedo la strada che è mendica di passi

andrea barbieri ha detto...

Volevo dire un'altra cosa. "Parole che disegnano" cioè il titolo del post, da un lato è azzeccato rispetto ai Cinque metri di poesia, che secondo alcuni è un "poema cinematografico", ma esprime anche un pensiero profondo che vale per ogni libro: le parole quando non sono concetti scientifici o filosofici o matematici ecc, "sono" immagini. Raccontare è sempre raccontare per immagini anche quando il disegno non accompagna le parole. Per questo è sensato non distinguere tra fumetto o libro illustrato e libro scritto, ma trattarli semplicemente come racconto.

Anonimo ha detto...

Finalmente si riprende a ridere! Ripartite con le intellettualate di serie Z.

susukino ha detto...

altro che aria da intellettuali, questo posto mi fa venire in mente l'aria da pionieri. che non si accontentano.
a me piace quest'aria.

(io quando mi sento saccente mi mangio la parmigiana, che mi fa perdere la testa.und vous?)

Daniele Marotta ha detto...

Un mio amico che non legge si indispettisce quando altri parlano di cose che hanno letto. Dice che sono snob, si sente escluso e prende di veleno. Lui continua a non leggere e a indispettirsi quando gli altri parlano di cose che anno letto.

Condividere è la prima cosa.

andrea barbieri ha detto...

Gianni, più che "intellettualate di serie z", si tratta di un libro di Franco Rella che si intitola "Pensare per figure" ed Fazi.

susukino ha detto...

io mi ricordo che in lezioni americane calvino discuteva su argomenti del genere.

magari pure quello scemo era un mezzo intellettualoide...

neo_hh ha detto...

beh mi presento segnalando anche Will Eisner, "Il fumetto come arte sequenziale". Per "stare sul pezzo" e salutare tutti!

igort ha detto...

Il libro in questione è stato ripubblicato in italiano. Un'edizione meritoria che pero' ha scelto di non riprodurre il formato originale.
Da avere comunque perché le poesie di questo visionario peruviano sono leggere e gentili.