5 giugno 2011

negli interstizi


la letteratura lavora negli interstizi della scienza, è sempre in ritardo o in anticipo su di essa, simile alla pietra di Bologna che irradia durante la notte ciò che ha immagazzinato durante il giorno, e grazie a questa luce indiretta illumina il giorno a venire. La scienza è rozza, la vita è sottile, ed è per correggere questa distanza che la letterattura ci interessa.
Roland Barthes

5 commenti:

Luc ha detto...

bentornato sul blog !!! brushpen?

igort ha detto...

Come per i quaderni ucraini, brushpen sakura e penne punta 0,05 e 0,1.

CREPASCOLO ha detto...

Mi piace molto la barca di Rolando che si allontana dalla fortezza di Buzzati, ma non condivido quanto dice questo signor Barthes. Immagino sia uno di quei tizi che ti puntano il dito da un televisore che accendi da qualche parte nel Maine in uno di quei motel dove la tappezzeria fa pensare a Burton Fink. Barthes, tanto x dargli un nome, ha il capelli di un giallo sospetto e ti propone la salvazione dell'anima se scambierai la Parola Segreta per una somma che puoi inviare ad un numero in sovraimpressione. La scienza non è rozza e la letteratura non filtra tra le intercapedini come lo slaim, al doposcuola , quando i Trasferelli erano un alternativa accettabile a Nonna Abelarda. La scienza è la luce di una di quelle torcette ricaricabili a mano - il mio cucciolo Crepascolino le adora - che ti permettono di rintracciare la pantofolina con Cip, dopo il crepuscolo, mentre hai in mano la pantofola-Ciop. La letteratura è il desiderio di dire a qualcuno - non necessariamente la persona che divide con te il codice fiscale - che ci sono Cip, Ciop, la Nonna A. ed altro ancora e, se ancora non li vedi, scorgerai prima o poi il fumo della Bastiani che arde.
Forse.

fernando ha detto...

condivido e no. Forse.

mazingazeta ha detto...

C'è q.cosa che nei tuoi colori mi piace, sono violenti.D