23 novembre 2007
parole e musica
qui una chiacchierata sul disco CASINO' (igort & lo ciceros) e altri progetti musicali, ospiti di Radio X e Sardinia Media Factory. Conduce Sergio Benoni, amico, di vecchia data ed ex compagno di liceo, ritrovato con piacere questa estate nell'isola.
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8 commenti:
pues, como ya te escribi' los debujos de la caratula son encantadores, sin embargo tu voz de terciopelo me asusta bastante, parece salir desde la boca de Landru.
muchos besos,
marcuzzo en viaje para Italia.
llamame my amor, quiero hablar contigo
ciaooo, come va??
girellavo sul tuo blog.
saluti da Caller
Ciao Giorgia cara, qui a Parigi tutto bene, autunno moderato. Cerco la concentrazione per finire il nuovo capitolo di Baobab.
Tu procedi? Fai nuove illustrazioni?
a presto.
e.. io procedo, come sempre...
HO uno dei numeri di BAOBAB
concentrati bene allora
ti voglio mandare DOPPIO MISTOOOO
dove?? ciaoo
A leggere Baobab sembra che tutto esca dalla matita con facilità, invece dal blog capisco che ci sudi un bel po'.
Allora buona ispirazione e buon lavoro. Che Truffat (per la forza nel raccontare l'infanzia) e Hokusai (per la delicatezza del segno e dell'invenzione) possano guidare la tua narrazione.
Eh, sono proprio un fan senza se e senza ma... :-)
Caro Andrea, piacere di ritrovarti. Non hai tutti i torti, quando disegno tutto scorre con naturalezza, le cose vengono senza drammi, ma con un senso di placidità che mi fa star bene. Quello per cui sudo è solitamente il fatto di consentirmi di potere disegnare in pace. Tra progetti, proposte varie e cose della casa editrice mi trovo a dovere letteralmente "proteggere" la mia vita di narratore. Cosa non sempre facile.
Adesso comunque sono negli anni 10, in compagnia di Celestino e Hiroshi.
A breve vi mostro qualcos'altro.
Buona giornata.
Allora, per placare un po' chi ti assedia, ti copio una cosa che ho trovato su un blog dedicato alla Ortese. E' presa da "Nuovi Argomenti", la scrittrice napoletana risponde con la solita energia: "... Scrivere è cercare la calma, e qualche volta trovarla. È tornare a casa. Lo stesso che leggere. Chi scrive o legge realmente, cioè solo per sé, rientra a casa; sta bene. Chi non scrive o non legge mai, o solo su comando - per ragioni pratiche -, è sempre fuori casa, anche se ne ha molte. È un povero, e rende la vita più povera."
Che belle cose. Quella donna era un genio. Avrei voluto conoscerla per bere un caffè insieme e parlare di narrazione.
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