12 ottobre 2008

dniepro14 (Storia di Nicholay1)


Quando Nicholay Vasilievich naque, nel 1926, villaggio Magdalinavsky, regione di Dnepropetrovsk, sua padre partì e si fece una altra famiglia. Lui non lo rivide più. Sua madre faceva un mestiere da uomini, dissodava la terra, con la zappa.
Ma voleva che lui studiasse. E mise da parte dei soldi per questo.
A lui studiare piaceva pure. E non solo per lei, che gli insegnava qualunque cosa. Cucinare, cucire, ogni faccenda domestica. E perfino a costruire un pollaio, zappare o intonacare.
Sin da ragazzino aveva imparato a rendersi utile, era lui che faceva tutto a casa; perché lei tornava tardissimo dal lavoro.
Prima, quando lui non aveva compiuto neppure tre anni, sua madre aveva dato alla luce un altro figlio, e l’uomo che all’epoca stava con lei, come il primo marito, fece i bagagli. Da sola com’era non poteva mantenere due figli e fu costretta a dare il neonato all’orfanotrofio.
Per tutta la vita Nicholay è stato con sua madre, tranne quando si è sposato. Come lei non ha avuto fortuna nei suoi matrimoni.
Quando terminò la settima forma, e stava per iscriversi al liceo ricorda una lezione con le finestre aperte. C’era bel tempo. E gli studenti furono distratti dal rumore delle motociclette, che erano una cosa all’avanguardia. Tutti si sporsero per la curiosità e videro qualcosa che stava per cambiare le loro vite. I nazisti avevano preso il villaggio.

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