25 aprile 2007
parole che disegnano
in viaggio gli incontri con le cose belle suonano spesso al ritmo della musica del caso. Da Daniela, ieri, mentre aspettiamo che si rosoli una salsa di finocchio selvatico e pomodorini mi capita tra le mani un piccolo capolavoro di poesia avanguardista peruviana degli anni venti.
Il libro in origine si apriva, a fisarmonica e costituiva una fascia lunga cinque metri: Per questo l'ironico autore l'aveva chiamato "cinque metri di poesia". Leggo le poesie tradotte con testo a fronte e scopro uno spirito lieve e profondo. Si chiama CARLOS OQUENDO
e questo è un estratto dai cinque metri.
Las nubes
son el escape de gas de automóviles invisibles
Todas las casas son cubos de flores
El paisaje es de limón
y mi amada
quiere jugar al golf con él.
Tocaremos un timbre
París habrá cambiado a Viena
En el Campo de Marte
naturalmente
los ciclistas venden imágenes económicas
s e h a d e s d o b l a d o e l p a i s a j e
todos somos enanos
Las ciudades se habrán construido
sobre la punta de los paraguas
(Y la vida nos parece mejor
porque está más alta)...
17 aprile 2007
Goodbye Kurt
In epoca di vacuità spiace constatare come i grandi partano, uno dopo l'altro. Banale a dirsi, con il fiore più bello nel bavero (in tuo onore Kurt) dobbiamo ammettere sconsolati che ci ha lasciato Kurt Vonnegut il memorabile scrittore di almeno cinque capolavori della letteratura del novecento.
Vero maestro di un guardare disincantato e sornione, che pagina dopo pagina ti infondeva sconcerto eppure, a dispetto dell'assurdo, fede nell'umanità. Affetto insensato eppure sottile per quella bestia bipede che risponde al nome di uomo.
Sono senza parole, devastato dal malditesta e penso che siamo orfani. Orfani di un padre talmente intelligente e caro che non so quando potremmo mai riprenderci. Dove sei andato Kurt?
E soprattutto adesso come facciamo?
Rillegere nell'ordine Mattatoio numero 5. Il grande Tiratore, La colazione dei Campioni, Madre notte, Dio la benedica mr. Rosewater.
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