2 agosto 2011

F train to Manhattan


seduti nel backyard di casa Madden-Abel a parlare della scena culturale newyorkese. Mentre qualcuno mi ha rubato il bidone dell'immondezza, proprio oggi e domando se questo sia lo sport preferito qui a Brooklyn. Mi dicono di guardare nel giardino del vicino. Domando: perché Persepolis è stato tanto apprezzato qui? Perché lo è stato Maus? E la chiacchierata si arricchisce di analisi degli anni 60 e della scena underground. Oggi sembrano tutti più stanchi, meno motivati. E' senz'altro l'aria dei tempi, ma non basterà a farmi restare seduto.

1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

Crepascolino, ospite del buen retiro bergamasco dei suoceri, la chiama ''abbundizia '' perchè la via crucis verso la campana del vetro è un rito che si officia una volta alla settimana e quello della plastica ( riciclata sei fantastica ! gioiva un jingle qualche tempo fa ) ogni ventuno giorni e mai durante la candelora. Tonnellate di bottiglie di aceto balsamico che si schiantano nella valle dell'eco. 'Lino batte le manine e precede i nonni lungo il corridoio che lega le villette a schiera. Mio suocero pensa alle sue montagne abruzzesi, agli scoiattoli dal pelo lucido ed al timo profumato. Mia suocera pensa al suo torneo di burraco on line. Il mio cucciolo nota che nei sixties i cosiddetti cartoonists underground erano come tante villette a schiera, separate da cancelletti in legno, ognuna difesa da nanetti da giardino diversi per dimensione e colore. Era possibile guardarla dalla strada e notare le differenze. Ogni tanto il padrone di casa chiedeva al vicino il segreto dei suoi gerani. Una volta al mese una grigliata. Ci si vedeva davanti alla campana dei cocci. E alle assemblee condominiali. Persone che coltivano più o meno gli stessi interessi, non proprio un ''gruppo''. Due anni ed un tocco ( e sono sicuro che non sa della festa in cui fallì il tentativo di Crumb, Irons & Co di creare una Image Comics ante litteram ), ma ha già una direzione ed un verso . Non vedo l'ora che sappia leggere !