19 novembre 2008

croniche americhe

(david B e David Mazzucchelli)

David Mazzucchelli non lo vedo da anni, ma è come suo solito generoso e affettuoso. Prima di introdurre il mio lavoro, all'istituro italiano di cultura, mi mostra le pagine del suo nuovo libro. Tanto atteso, per dieci anni. L'emozione è forte perché questo libro si annuncia come un capolavoro. Un racconto di oltre 400 pagine elaborato con una precisione di sguardo incredibile. La mia impressione è quella che avevo davanti a certe cose di Carmelo Bene. Sembrava che stesse inventando il linguaggio del teatro lì per lì.
Osservo con attenzione mentre David mi parla. Mi sento bene quando vedo un'opera di genio. Mi fa star bene il talento.
Poi c'è l'incontro, curato da Renata Sperandio, che sta facendo davvero molto per la cultura del nostro paese qui in America ( e non parlo solo di graphic novel) e David appunto. Si parla in maniera rilassata: si racconta di cosa è il fumetto in Italia, come sta cambiano, cosa erano gli anni 80. In sala sono presenti anche altri autori, francesi, come David B. e Nicholas De Crecy. Lettori di tutte le età e giornalisti.
Al piano di sotto c'è la mia personale. Una stanza tutta bianca con due poltrone bianche anche esse e le tavoline ad acquarello di Baobab che galleggiano in questo spazio soffice.

Il giorno dopo c'è l'inagurazione dell'altra mostra: In cui oltre alle tavole di Baobab ci sono quelle di Max, di David B., Nicholas De Crecy, Isabelle Kreitz, Jaromír 99, e Jaroslav Rudiš. Questo all'istituto di cultura francese.
Molto pubblico presente. Si parla tutte le lingue. La mostra è frequentata da tanti che il fumetto di solito non lo seguono, non lo leggono. Sembra sorto un interesse nuovo.
L'America è questo anche, uno spirito bambino, genuinamente curioso. Se una cosa funziona funziona senza pregiudizi.

(continua)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

uhuh, chissa chi lo pubblicherà in italia il librone di mazzuchelli...
;-)

Sergio Ponchione ha detto...

Foto please!