3 marzo 2012

raccontarsi


Istituto italiano di cultura, Parigi. Sera, modeste narrazioni di viaggio per contagiare la curiosità su luoghi remoti dell'ex impero soviet, carichi di dolore e silenzio. L'abbraccio arriva, stordisce e motiva. Ringrazio e penso a Florenskij, a Marina Cvetaeva, a quanto hanno sofferto; interrogati ingiustamente da chi non era neppure capace di leggere i loro scritti. Destini esplosi nel nulla, che oggi rimbombano.
Peso, forma, talento e cuore.

2 commenti:

  1. io conosco lo scrittore, teologo e scienziato morto nei gulag Pavel Florenskij,è di lui che parli,no?.
    Ho letto "Le porte regali", e a casa ho anche "Non dimenticatemi".
    Si, come dici tu, è qualcuno esploso nel nulla che oggi rimbomba.
    Non si deve lasciar in abbandono gente questa gente.
    Grazie Igort per parlare di loro.

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  2. Sì, è di lui che parlo ed è di lui che disegnerò e racconterò molto presto, credo.

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