
nei giorni della mia adolescenza andavo a piedi alla stazione di Cagliari, in via Roma. C'era un'edicola molto fornita di giornali stranieri, tra i quali sfogliavo, sotto lo sguardo accigliato dell'edicolante, i comic book, prima di capire se c'era qualcosa di importante da comprare. Se trovavo uno o due albetti, stampati su quella carta porosa e scadente, che oggi chiamiamo pulp, ero felice.
I miei sogni di raccontatore a quadretti in erba crescevano, si nutrivano di quelle immagini, di quelle storie. Durante la galoppata indietro fino a casa, che distava qualche chilometro, non riuscivo a trattenermi e sfogliavo e riguardavo le pagine del tesoro di cui mi ero impossessato.
I miei idoli allora erano Mike Kaluta, Bernie Wrightson, Jack Kirby, Barry Smith, Steve Ditko, e naturalmente Gene Colan.
Gene Colan, elegante, misterioso, lo avevo amato subito, quando non avevo neppure tredici anni. Mi colpivano le sue ombre e le fome dinoccolate dei suoi personaggi, ne parlavo spesso con Giorgio Carpinteri, che era mio compagno alle scuole medie. Da Colan avrei capito e imparato veramente, a distanza di molti anni, senza neppure rivederne le pagine. Quando feci la prima tavola di Sinatra, doveva essere il 1997, più o meno. Dissi, "Questa forse piacerebbe a Gene". Quel mio disegno dell'uomo che guida nella notte, mi ricordava il suo modo di vedere, di rappresentare.
In fondo i suoi personaggi, anche quando erano in compagnia, trasudavano una sorta di indecifrabile solitudine. Gene vedeva il lato sghembo dell'esistere, e si divertiva ad esaltarlo, nelle sue composizioni, con grande classe.
La sua lezione, quel mondo fatto di fumo e ombre e riflessi, la quintessenza del sogno insomma, mi è sempre rimasta dentro.
Si è grati a chi ci aiuta a sognare, anche, specie, da bambini. Per questo che ieri, quando il mio editor francese mi ha detto "sai che è morto Gene Colan, qualche giorno fa?" mi è venuto un colpo al cuore.
Sei stato grande Gene. Davvero molto grande.
Splendida tavola, che grande perdita.
RispondiEliminaNon lo conoscevo,ma mi pare un grande disegnatore sul serio.
RispondiEliminagran bel ricordo. Grande Gene.
RispondiEliminasaluti notturni fumosi
smok!
Sono questi i veri funerali non quello anagrafico. A me successe la stessa cosa con i Police quando si sciolsero, poi vennero i Talking Heads, poi gli Smiths....
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