26 febbraio 2007

un grande narratore




finalmente premiato con l'oscar quello che certamente è uno dei maestri della narrazione contemporanea.
Era ora, mi sono commosso a vedere il filmino della premiazione. Anche se the departed non è Toro scatenato o taxi driver questo premio doveva arrivare e ora è arrivato. Martin è sempre un grandissimo e quando, come dice lui, si rilassa, per fare un film "senza pretese da Oscar", confeziona un'architettura perfetta.
Ci sono delle piccole perle in questo racconto e il mio oscar personale va a Jack Nicholson che ha costruito un personaggio incredibile, di quelli che ti fanno saltare sulla poltrona.
Grande Jack, grande Martin.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Altro motivo di gioia lo possiamo trovare al link:

http://www.comicus.it/view.php?section=news&id=2853

Boom della graphic novel in USA...

Sergio Ponchione ha detto...

Recentemente ho visto New York Stories e l'episodio diretto da Scorsese con Nick Nolte nella parte del pittore 'de successo' vale il film da solo, oltre a distanziar alla grande quelli di Coppola e W.Allen.

DIFFORME ha detto...

ciao igort,
davvero non è l'oscar, essenzialmente (da sempre) poco più di una formidabile macchina di propaganda, a suggellare una carriera...
lo scorsese "artista" non è ha davvero bisogno, forse un pò lo scorsese "uomo"....
a proposito di cinema, sul mio blog difforme.blogspot.com ho postato una mia provocatoria ma onesta rece di inland empire di lynch, ci terrei ad un tuo (vostro) commento...
G.

Anonimo ha detto...

Mi unisco al "era ora!".
Vederlo sul palco ricevere il premio dagli altri grandi saggi del cinema US è stato davvero toccante...

igort ha detto...

Grazie per la segnalazione, Luca; è confortante leggere che il romanzo grafico si afferma in America .

Per Sergio, New York Stories fu, all'epoca, una delusione. Trovai che anche Scorsese si impantanava in una visione un tantino retorica dell'artista. Non so, probabilmente era meno a suo agio con quei temi rispetto a quelli suoi abituali. Ma non lo vedo da secoli quel film. Probabilmente anche per me sarebbe una sorpresa oggi.
Certo The departed non è il suo film migliore, come sottolineano i giornali oggi, ma è pur sempre un film di notevolsissimo livello.Non ho ben capito se "la vita degli altri" è uscito in italia. Si tratta del film tedesco sullo spionaggio sistematico della Stasi (polizia segreta) nella Germania dell'est ai tempi del muro.
Film appena premiato con l'oscar come milior film straniero. Un vero capolavoro. Costruzione perfetta.

igort ha detto...

Non so di che articolo parli, non credo di conoscere la testata "left".
Comunque ho abitato a Bologna per circa venticinque anni e sono stato ascritto, da anni, tra i rappresentanti della cosidetta "scuola bolognese".

igort ha detto...

Ah ho capito, Left è avvenimenti. Valentina è una vecchia amica e mi ha chiamato per chicchierare. Lavora ad Avvenimenti. Scusa se sembro serioso ma sui blog/e-mail si perde il tono della voce e a volte con esso il tono della conversazione. Avevo rilasciato diverse affermazioni del genere nel corso di un incontro con i giornalisti all'inaugrazione della mia mostra alla galleria Tamatete.
Per questo il malinteso.
Se si parla della fuga di cervelli d'altra parte questo non si riferisce certo a me.
Per quanto riguarda il pesante è un'allusione sicura al fatto che sono sovrappeso.
Chi sei comiz? Lo sai che mi piace sapere con chi parlo.

igort ha detto...

Saro' a Bologna, libro in chiusura permettendo, il 15 Marzo e non vedo l'ora di vedere Bologna in maniera rilassata e di pensare serenamente a Baobab 3.

Se vieni a Bo, porta del miele, disgraziet.

igort ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
igort ha detto...

Scusa Piccardo ma di cosa parli? Controtendenza? Il fumetto "colto" come dici tu ha, per noi, quasi il 35% di vendite in più nelle librerie di varia. E' che le cose cambiano lentamente. Ma cambiano.

Il fumetto "spensierato" che categoria sarebbe? Fumetto d'evasione? E' sempre esisitito.
Mi apre che o spazio ce lo abbia e se lo tenga stretto, no?

igort ha detto...

Io verifico un crescente interesse per il fumetto da parte di quelli che non lo leggevano più da tanto. per dire.
Non ho letto l'editoriale di cui parli ma probabilmente sono le vendite in edicola in crisi.

D'altra parte probabilmente si sta rafforzando l'idea di un nuovo tipo di narrazione, quella del romanzo da libreira, o romanzo grafico, come lo vogliamo chiamare.
Quando io ho cominciato a far fumetti, alla fine degli anni settanta, si pensava in termini di "pubblicazione su rivista", poi, nei casi fortunati, si faceva il libro.
Oggi si pensa a realizzare un volume.
La tecnologia stessa è unaiuto molto valido e permette cose allora impensabili. , permette meglio di allora la stessa autoproduzione.

Quindi non starei tanto a far piagnistei quanto a cercare di costruire narrazioni solide.
Lo dico, non per semplificare, ma perché forse è li' la risposta alla tua domanda a proposito di Magic Press e company.
Ho letto watchmen, mi sono appassionato a Moore, al suo swamp thing, al suo V for vendetta, al suo modo di vedere. Ma oggi dov'è il nuovo Alan Moore?

Anonimo ha detto...

Bene cosi', Igor! Produrre buoni fumetti, pubblicarli bene e se possibile con costi contenuti. Migliorare la distribuzione. Fare promozione e iniziative culturali sul mondo del fumetto. Mi sembra che ce ne sia da lavorare...Bando ai piagnistei!

igort ha detto...

"perdere quel target oggi significa bruciarselo domani. "
concordo pienamente.
Ma mi pare che una forte produzione di fumetto rivolto agli adolescenti sia presente sul nostro e non solo sul nostro mercato.
Il punto è che pare difficile che gli editori si mettano a investore su cose destinate a quel target che abbiano caratteristiche di innovazione.

Daniele Marotta ha detto...

Credo che:

prima c'erano riviste come il corriere dei piccoli che raccoglieva storie infantili (pimpa) e storie più adulte (corto maltese) "traghettando" il lettore da dall'infanzia all'età adulta.
C'erano autori che davano un'imprintig originale.

Oggi, a mio parere, esiste un genere pre-post adolescenziale, diffuso specialmente nei manga che è un blob di generi e sistuazioni fantastico-realistico-esistenziali.
Questo magma apparentemente affronta tutti i generi ma è talmente contaminato da sé stesso che alla fine non porta alcuna innovazione e racconta sempre le stesse cose.

Quello che voglio dire è che anche nel fumetto i ragazzini di oggi mi sembrano sazi di niente.

Forse era così anche prima coi vari super-eroi in serie e coi cartoni di robot, forse sto solo invecchiando...

... sob!.

Scusate la lunghezza.

Daniele

Daniele Marotta ha detto...

dimenticavo

Grandissimo Scorsese!
Oscar meritato a lui, il film l'ho trovato troppo distaccato. Non ho trovato quel senso di melodramma meraviglioso che trasmette quando parla dei "paisà".

Chi non ha visto i suoi documentari sulla storia del cinema italiano pesto lo colga!!

Daniele.

igort ha detto...

Daniele, quando il corriere dei piccoli publicava corto maltese si era negli anni sessanta ( dopo il 1962).
All'epoca Altan non aveva ancora creato la Pimpa. Le riviste di cui parlo sono Alterlinus, Linus, Frigidaire, e altre che arricchirono il panorama edioriale italiano in una stagione particolarmente forte. Si era negli anni 80 quando io pubblicavo su queste testate.E si era creata una visione del fumetto legata alla pubblicazione periodica.
Allora Linus era arrivato a vendere 120 mila copie. Avete capito bene. Picchi di 120 mila copie al mese. Cifre oggi impensabili per questo tipo di fumetto.
Oggi pero' assistiamo a una nuova ricchissima stagione. Di cui sono personalmente entusiasta. in cui molti autori stanno contribuendo a una reale maturazione del linguaggio. Attraverso storie e tecniche di racconto che tengono conto di una foliazione maggiore. Munoz disse una volta che i silenzi erano un lusso che non ci si poteva permettere. oggi che abbiamo letto anche i manga si è compresa l'importanza di spazi e ritmi diversi.

Daniele Marotta ha detto...

COncordo pienamente.

Pimpa e corto era un esempio per rendere la prossimità di opere diverse e nette nello stesso giornale. Lo stesso in modo diverso accadeva in Linus o Frigidaire.

Il manga è un mezzo certamente eccezionale.

Io mi riferisco al polpettone tutto simile di roba commerciale per ragazzi italiana, americana e manga.

La mia domanda è questa: un adolescente di oggi quali possibilità ha di approdare a cose più sostanziose?
C'è qualche mezzo che possa fare il cortocircuito necessario tra l'intrattenimento commerciale da ragazzini e quello più profondo da adolescenti-adulti?

Daniele

Anonimo ha detto...

Daniele, capisco cosa intendi, ma ti consiglo, se ne avrai l'occasione, di approfondire la conoscenza dei manga e dei suoi lettori. La questione è molto meno banale di quanto le persone più adulte riescano a percepire.
Io li vedo tutti i giorni, nella nostra biblioteca del cfapaz, che come tale è diversa da un comune negozio di fumetti.
Vedo ragazzi che crescono e che cercano un luogo fisico e mentale proprio, per rapportarsi con sé stessi e con gli altri. I manga, nel loro insieme, nella loro incredibile pluralità e varietà, rispondono a questi bisogni. E non è detto che non ci possa essere un passaggio ad altre letture.
L'importante è adoperarsi per fornire occasioni. E se anche non ci dovessero essere, bene così. Meglio i manga di Amici della moglie di costanzo...
MicGin

Anonimo ha detto...

giovanni di gregorio, francesco artibani e tutto il giro legato a red whale. sono molto bravi, anche se non sempre monster allergy e C. hanno raggiunto la notorietà che meritavano
MicGin