9 dicembre 2005

cartooning




Tra gli autori grandissimi che hanno arricchito il patrimonio grafico internazionale oltre all'indiscutibile e pluricelebrato Saul Steinberg voglio ricordare anche l'opera di Paolo Federico Garretto.(Napoli 1903 – Montecarlo 1989)
Le sue elegantissime caricature divennero copertine per Vanity Fair, Fortune e New Yorker. A me lo fece scoprire il mio amico Virgilio quando eravamo ancora dei ragazzi, si era ai primi anni settanta. E sono sempre rimasto colpito per la grande capacità di sintesi e forza visionaria. Garretto non era solo un eccellente disegnatore, nel suo modo di comporre l'immagine c'era lo spirito delle ricerche grafiche del decennio precedente (la grande tradizione della messa in pagina vista con gli occhi rivoluzionari della grafica russa e non solo).

Si sarebbe occupato di grafica pubblicitaria, disegno e scenografie teatrali.

Ho sempre avuto una grande simpatia per quelli che prendono una grammatica piccola e non riconosciuta come nobile (le cosidette "arti applicate") e ne fanno uno strumento acuto di osservazione sul mondo. Garretto e la caricatura mi fanno pensare a Vonnegut jr. e la fantascienza.

1 commento:

igort ha detto...

Mi ha spedito un suo libro Spiegelman, che se lo è andato a cercare nei mercatini dell'usato di New York perché voleva assolutamente che lo avessi. in effetti mi ha piaciato (come direbbe Petrolini) moltissimo. Ci sono numerose altre cose che dovremmo insierire nella mappa di cose indispensabili da portarsi in valigia per una navigazione tra segni della nostra bella cultura. Alle prossime puntate.